Il difetto tra ilarità e divertimento   tanto per uscire dagli schemi e così vi presento una canzone meno impegnata, meno passionale, meno tutto, ma più allegra.

Ma come potrà mai fare un povero cristo con qualche iinsignificante difetto addosso a pretendere di corteggiare una ragazza vamp in un bar dove si fa musica?

Ci prova, ne punta una, ma rinuncia. Ne punta un’altra, ma rinuncia. Passano le ore e lui è lì, impaziente di trovare la ragazza giusta. E già, perché lui ha un difetto di pronuncia, è balbuziente ed è anche un poco azzoppato.

Alla fine prevale l’istinto mascolino e decide di andare all’attacco: “Vada come vada” dice. Ma non ce n’è bisogno, perché è lei, che punta la sedia sempre vuota accanto a lui e va a sedersi proprio in quella.

“Che fortuna”, pensa, ma a guardarla bene ha gli occhiali da zitellona, i capelli raccolti a cucù (espressione dialettale tipicamente del profondo sud) e un modo di vestire di quelli che non ti dico…

A lui però sta bene anche una ragazza così e facendosi coraggio le rivolge la parola. Si, la parola… le sillabe sconclusionate vorrai dire. Per prununciare un semplice ciao ha impiegato 2 minuti. Eh, l’emozione. Gioca brutti scherzi l’emozione. ma lui mette il difetto tra ilarità allegria e divertimento. Così riesce a conquistare quella ragazza strana e la accoglie anche se casomai avesse anche lei difetti da esibire.

Parlare però e scambiare un dialogo con lei è davvero difficile. Lui però è preparato anche per affrontare situazioni, le più disparate.

Non è la prima volta che lo fa. Ha escogitato un trucco che molte volte ha funzionato.  “Sarò balbuziente quando parlo, ma quando canto altro che balbuzie”. E così, da cantante e da autore (già, perché lui dice di fare musica) si è portato appresso una chiavetta con una sua canzone registrata.

Prende la ragazza per mano e la porta alla consolle del DJ  e gli chide di mettere la sua canzone. Un’impresa farsi capire dal DJ col il suo balbettio, ma alla fine ce l’ha fatta. Nel frattempo la ragazza sparisce. “Dove sarà andata?” -si chiede- Uno sguardo nella sala ma di lei nessuna traccia. Ormai la base è nelle mani del DJ che di lì a un po’ avrebbe messo la sua canzone.

Infatti parte la canzone. Nel frattempo appare una vamp di quelle da capogiro che gli si avvicina mentre la canzone sta per partire. La guarda… si guardano. “E’ lei? Ma si è lei”. Capelli sciolti, senza occhiali… tutt’altra bellezza che la vamp teneva nascosta. Lui la prende per mano e insieme vanno a ballare.  Non ti dico… Però te lo faccio dire dalla canzone. Ascoltala. Il difetto tra ilarità e divertimento.

Ciao e alla prossima avventura.

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Di Gianni Nachira

E' presto detto: Da lavoratore, una volta raggiunta la pensione, sono riuscito a prendere in mano il sacco dove per anni sono state rinchiuse le mie passioni in campo artistico. Non è stato facile, perché l'età e l'impossibilità di farlo a tempo debito hanno parlato chiaro: "NON PUOI". Al ché io ho risposto: "Ma davvero?" Allora mi sono cimentato a fare teatro, a fare musica. FARE, CREARE, senza mollare e nonostante le difficoltà che la vita ancora oggi mi pone ad ostacolo, proseguo imperterrito sfidando il fato che da quasi sessant'anni mi assegna una sorte avversa. In questo mio sito ho messo insieme una parte di me e continuerò a farlo perché rimanga traccia di una storia di vita forse banale, ma comune a molti.

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