SALOTTO D’ARTE

salotto d'arte

Siete i benvenuti se vi accomodate nel mio salotto d’arte

LA FISSA

Ciao. Mi chiamo Gianni e sono un uomo con una fissa in testa; infatti, credo d’essere un cantautore. E non basta, perché sono convinto di essere anche un poeta. Un bel guaio davvero.

Come uscirne da questo sintomo di follia? Perbacco, non mi viene in mente niente. Eppure, la soluzione la devo trovare, perché non posso certo continuare a illudermi… potrebbe arrecarmi danno e compromettere la mia igiene mentale.

Accidenti no! Qualcosa mi dice che sono realmente un artista, uno che scrive poesie e testi di canzoni, E poi, è comprovato che questi testi sono stati musicati. Chi li ha musicati? Se non sbaglio la musica l’ho composta io. 

Dunque? Tutto è frutto della mia inventiva. E poi, che ci sta a fare la SIAE? Ecco, giusto, la SIAE! Posso chiedere a quell’ufficio se è vero che le mie canzoni sono state depositate lì. Vedrai che mi diranno “sì”.

Va bene. Ammettiamo pure che sia come dico io; Che la SIAE mi dia conferma, cosa comprova? Che io sia davvero un artista? Dai, non ci posso credere che voi pensiate che io lo sia. Tutt’al più posso accettare che mi consideriate un imberbe in fatto di musica, o magari un incompetente e un illuso. Allora sì, potrei accettare la cosa e accettandola, mi sentirei autorizzato a contestarvi, perché c’è la fissa che torna a galla.

 

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L’ALTRA FISSA 

Ah, questa però non ve la faccio passare liscia. Fissa a parte, io poeta lo sono per davvero. lo sono da sempre, ovvero da quando ho incominciato a parlare.

Ricordo infatti che la prima frase che pronunciai da bambino fu considerata dagli astanti una vera e propria poesia. Al ché, io li corressi e dissi loro che quello era soltanto un  verso poetico.

Non vi dico la faccia di mio padre e mia madre… che di poesia proprio non ne capivano un be; Senza considerare quella dei miei parenti presenti (fratelli, nipoti, zii, cugini e… future fidanzatine). Fu un successo coronato da applausi e caramelle. Se ben ricorso era d’estate e mi fu dato un gelato al cioccolato.

Che c’è? Qualcosa non vi quadra? Ah, sì, era d’estate è il titolo di una canzone di Sergio Endrigo, ricordate? Quel cantante che definirono il “cantante triste”. Non a torto, però. Ascoltatelo in questo video.

Cosa c’è ancora? Non vi basta? Ah, il gelato al cioccolato piaceva anche a Pupo. Lui però cantava soltanto, non era mica un poeta. Però anche questa canzone ve la regalo qui

Bene amici cari, questo è soltanto l’inizio di una storia che durerà a lungo nei luoghi di questo blog.

Vi lascio il mio saluto più caro insieme alla mia faccia.

Ops… scusate, ho sbagliato. Ecco la mia di faccia.Salotto d'arteA presto nel mio salotto d’arte.

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