IL PAESE DEI CAMPANELLI SEMPRE APPREZZATO

Se un marinaio dice di amarti e ti promette amore eterno, sappi che le sue sono giusto “promesse di marinaio”. Adesso spostiamoci in Olanda, ne “il Paese dei Campanelli” sempre apprezzato luogo del tutto immaginario.Con la mia macchina del tempo vi trasporto nel 1923.

Prima però vi voglio parlare di un certo Carlo Lombardo, no, non era del sud, lo dice il cognome no? E va bene, lo confesso, vi stavo imbrogliando, perché Lombardo è originario di Lucera, un paesino in provincia di Foggia. Più terrone di così. E si, un po’ come me.

Un grande operettista di sicuro però, nonché fondatore della’allora famosa casa musicale Lombardo che costituì a Milano proprio nel 1923, anno in cui mise mano alla scrittura dell’operetrta di cui oggi vi voglio parlare: il Paese dei Campanelli. Si, si chiama proprio così e il nome gli deriva dal fatto che tutte le case sono dotate di un campanile con relativa campana.

Perché? Mi domanderete. Eh, è una questione di in fedeltà coniugali; una questione di tradimenti, di corna insomma, ci siamo capiti.

Sta di fatto che per una magica evenienza, qualora una moglie provasse a tradire il marito, la campana della casa si metteva a suonare i suoi rintocchi sibillini.

Un bell’espediente insomma, che metteva al sicuro la fedeltà delle mogli nei confronti dei mariti. Ma non è che i mariti in quel paese avessero eletto un qualche santo protettore? Mah… Povere mogli, costrette alla fedeltà coniugale obbligata, a non provare l’ebbrezza di un volo verso altre braccia, verso altri amori. Che pena. Mai un tradimento, mai un pettegolezzo, mai una campana che con i suoi din don denunciasse un tradimento.

Una vita tranquilla e serena per tutti, un paese accogliente e ridente, si, ma monotono. Che palle, oggi direbbe qualcuno.

Quell’armonia, quella pace –dei sensi- non poteva durare. Avvenne infatti che una nave militare americana attracco bella banchina del porto del Paese dei Campanelli e, si sa, i francesi, i cadetti, sempre bricconcelli, allegri, buontemponi e… perché no? Libertini, riuscirono a portare scompiglio nel tranquillo paesino.

Se le campane suonarono… finalmente? Lo volete sapere? Beh, si, suonarono, eccome.

il paese dei campanelli sempre apprezzatoEh, ma procediamo per gradi. C’era in capitano, il capitano Hans che fa innamorare Nela, ovviamente sposata,  mentre il cadetto pasticcione La Gaffe simpatizza con Bombon, una donna dal passato poco ragguardevole ma che nel Paese dei Campanelli aveva messo la testa a posto… si fa per dire.
Le donne spiegano ai loro corteggiatori la storia dei vigili campanelli; A La Gaffe allora viene a mente un’idea: pensa di inviare un telegramma alle ballerine del Palladium di Londra – per distrarre i mariti – e l’altro per le mogli dei cadetti, avvertendole che sarebbero rientrati con qualche giorno di ritardo. Ma La Gaffe, specialista nelle gaffes –tutta questione di cognome-  inverte i telegrammi, ed ecco piombare nel Paese dei Campanelli le mogli dei cadetti piuttosto che le ballerine londinesi.

Intanto Nela, davvero innamorata di Hans, si concede a lui nonostante l’out-out della campanella, che immediatamente si mise a dare il lieto annuncio di un amore impossibile.

Succede di tutto. Succede che i mariti, per pareggiare il conto corteggiarono le mogli dei cadetti. E sapete cosa avvenne? Che i campanelli suonarono anche per i “goliardici mariti”.

Quando tutto cominciò a chiarirsi, i cadetti presero la via del mare portandosi via anche le mogli. Nela invece che ha amato veramente Hans, ora è disperata, in lacrime mentre Bon Bon diciamo… l’amante del cadetto La Gaffe, che sa bene che non bisogna credere all’amore dei marinai, lascia lascia l’amato senza lacrime, rimpianti o dispiacere.

Ora vi lascio il video di una interpretazione dell’operetta. Che potete seguire anche a più riprese, perché con i suoi 3 atti dura circa 2 ore e mezza. Buona visione e buon divertimento.

Il Paese dei Campanelli sempre apprezzato musical

Operetta in tre atti di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato Regia e direzione artistica Marialuisa Fiore e Titti Fiore Cori FreeTogether e BeFree Direttore dei cori M° Marialuisa Fiore Direttore d’orchestra M° Bruno Tirotta Teatro “F. Cilea” Reggio Calabria – 6 gennaio 2017

Il Paese dei Campanelli sempre apprezzato

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Di Gianni Nachira

E' presto detto: Da lavoratore, una volta raggiunta la pensione, sono riuscito a prendere in mano il sacco dove per anni sono state rinchiuse le mie passioni in campo artistico. Non è stato facile, perché l'età e l'impossibilità di farlo a tempo debito hanno parlato chiaro: "NON PUOI". Al ché io ho risposto: "Ma davvero?" Allora mi sono cimentato a fare teatro, a fare musica. FARE, CREARE, senza mollare e nonostante le difficoltà che la vita ancora oggi mi pone ad ostacolo, proseguo imperterrito sfidando il fato che da quasi sessant'anni mi assegna una sorte avversa. In questo mio sito ho messo insieme una parte di me e continuerò a farlo perché rimanga traccia di una storia di vita forse banale, ma comune a molti.

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