INFINITAMENTE AMORE

Infinitamente amore

INFINITAMENTE AMORE 

La mia prima opera musicale ha per titolo “Infinitamente amore” ed è contenuta in un CD prodotto nel lontano 2004, con licenza SIAE e l’ho composta all’età di 56 anni.

Perché così in ritardo? Di solito un artista si propone da giovane; Per me, invece, il percorso artistico purtroppo si è interrotto all’età di 17 anni.

IL TRAVAGLIO

Quel percorso d’arte musicale lo avevo intrapreso all’età di 14 anni e all’epoca avevo imparato a strimpellare con la chitarra. A 15 anni e mezzo con alcuni amici decidemmo di creare un gruppo musicale (allora detto complessino). Una batteria, una pianola, un basso e una chitarra: la mia.

Non ero bravo, tuttavia nel mio intimo coltivavo il desiderio di diventare un buon chitarrista e m’ero riproposto di darci dentro con la musica. Del resto, ero anche consapevole che avrei incominciato a scrivere testi e comporre canzoni. Poi venne il 1966.

L’ADDIO O L’ARRIVEDERCI?

Fui obbligato quell’anno a lasciare il mio paese, la mia terra, per intraprendere una carriera lavorativa, quella stessa che per ben 36 mi ha tenuto lontano da ogni forma d’arte (compresa quella della recitazione -altra mia aspirazione-). Dir non è facile ed è ardua impresa raccontare i fatti dell’impedimento; E così la chitarra divenne un oggetto strano, indomabile. M’era sfuggita di mano cognizione e dimestichezza.

Poi venne il 2003 e fu in quell’anno che mi opposi con tutte le mie forze al fato e dissi: <<Non sia mai che muoia prima di aver assolto il desiderio del mio cuore>>. Con un non piccolo sacrificio economico, riuscii a procurarmi la strumentazione necessaria ed iniziai un percorso da autodidatta che mi permise di imparare a suonare le tastiere, mentre la chitarra, pur se nuovamente nelle mie mani, lasciava ancora a desiderare.

UN VULCANO IN ATTIVITA’

Infinitamente anmore
Copertina CD

Infinitamente amore incominciò a prendere forma già nell’autunno del 2003, quando mi resi conto che la produzione di brani incominciava a far sentire il suo peso. Nell’Aprile del 2004, tra le canzoni composte, ne scelsi 12 e creai -sempre da autodidatta- il mio primo album.

Perché infinitamente amore? Mah, semplicemente perché è pregno di sentimento, in tutte le sue sfaccettature. E ce ne sono davvero tante.

La prima che compare è “Pezzi di carta“, che poi sono quelli che restano nelle mani di chi si trova alla fine di una storia.

Segue “Verso il cielo” che fa dell’amore un idillio tra i due innamorati, che si preparano ad affrontare un viaggio là dove l’azzurro si rispecchia dentro il sole e riflette  l’immagine del loro mondo, soltanto loro.

La terza canzone “Poeta” il cui titolo parla da sé, giacché pare voglia dare forza e significato al più grande sentimento che l’umanità vive, quando il poeta si rivolge a un altro poeta per parlargli della vita, delle cose del cielo, dell’amore più vero.

“Una vita diversa” è la quarta canzone dell’album e racconta la storia di una coppia che vive forse una tragedia, tale da costringerla a dubitare dell’esistenza di Dio. Poi, un ripensamento che evolve e muta la condizione di disagio, con la convinzione che il cielo aprirà le sue porte e tutto cambierà. La coppia potrà così incominciare a costruire un futuro che non è sogno, ma realtà concreta.

Ma tu regalami un sorriso” è la quinta canzone. Malinconia, banalità, giorni inutili, il tempo che cancella i tratti della giovinezza; Ma nonostante tutto, un sorriso a volte può bastare per far rinascere un amore soffocato nel niente che la vita spesso riserva. Ed è proprio quel sorriso che magicamente fa riscoprire il bello che c’è nello stare insieme.

Nella sesta canzone c’è un lui che in qualche modo riesce a rubare la donna a un uomo veramente innamorato di lei. Quel lui però non possiede quei valori e quelle virtù che la donna avrebbe voluto.

Nonostante ciò, rimane al suo fianco. “L’uomo di paglia“, questo è il titolo della canzone e l’uomo, chiuso nel suo silenzio, canta con amarezza ma non rassegnato. Sa che quel rapporto non può durare, proprio perché l’uomo non ha un cuore e non sa parlare d’amore; E’ un uomo fatto di niente, come un vento che poi passa e non lascia più traccia di sé. 

ED E’ TUTT’ALTRA MUSICA

Infinitamente amore forse trova il suo momento cruciale nella settima canzone di quest’album: “Musica” è il titolo. In questo brano si incontrano per amarsi le note e la poesia, entrambe in perfetta simbiosi. Così lei, ascolta il canto d’amore che sembra emerga dal mare di dolci note di una musica d’intensa passione. Le parole il Poeta le scrive nel cuore di lei; Su quel cuore lui incide l’amore.

“Io tra le tue braccia” è l’ottava canzone. E’ un’invocazione. Un uomo distrutto da un’esistenza incredibile (come lui stesso la definisce); Un uomo che non riesce a prendere le redini del suo carro, che cavalli impazziti conducono in una folle corsa. L’uomo si rivolge alla mamma. Perché mi hai fatto nascere? Riportami indietro, fammi tornare bambino e tienimi ancora tra le tue braccia. Nel mondo la cattiveria è truce e Dio se ne frega di chi soffre. 

La nona canzone titola “Non farti male“. Si direbbe il prosieguo della canzone “l’uomo di paglia. Un risvolto che l’uomo abbandonato intravvede e avverte la donna che se vorrà potrà tornare. Glie lo dice con la certezza che un giorno avverrà. Infatti canta: Ritornerai perché un mondo senza noi non è mondo; Il cielo senza noi non è cielo; Io senza te non sono io; Tu senza me non sei tu.

Pochi versi per la decima canzone, “Volo d’aquile“. Quando l’amore unisce due cuori, tutto il creato apre il suo spazio e come angeli gli innamorati si lasciano cullare dal vento.

Cantautore“. diventa un poeta. E’ il primo verso dell’undicesima canzone dell’album infinitamente amore. Un invito dunque, perché in amore c’è bisogno di poesia che suggelli il rapporto. Il poeta infatti porta con sé valori di gran peso e li attua tutti con spirito di dedizione, di accoglienza, di sostegno. Perché l’amore resti sempre vivo, occorre saper amare.

Forse la dodicesima canzone è giusto che chiuda l’album. “Stasera che sera“. Un sogno che si avvera ed è la musica che lo fa realizzare. Lei ritorna durante lo scorrere delle note dell’intermezzo.

Poi la rivelazione: Stasera che sera con teDimmi le parole magiche d’amore, fammi accarezzare i tuoi capelli; Tu lo sai che io vivrò per amarti ancora immensamente; Stringo le tue  mani, guardo nei tuoi occhi e poi, coi miei, io ti dico che t’amo.

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Infinitamente amore

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