IL RITMO NELLA POESIA
è il mio primo tema che metto in campo.
Bisogna partire dal presupposto che una delle essenze fondamentali di una poesia è il ritmo. Esso lo si crea nell’insieme poetico, suddividendo il testo (paradossalmente anche prosa) in versi e dotandolo di pause imprevedibili, punteggiatura a volte coincidente con la pausa, risalto dell’ultima parola del verso.
In questo breve cenno, si individuano alcuni suggerimenti che un qualsiasi scrittore di versi può analizzare e mettere in pratica nella composizione del suo testo.
CREARE VERSI COMPIUTI
ESEMPIO:
“Il mare d’agosto mostra i suoi colori più forti
Se lo guardo a mezzogiorno mi perdo nel suo specchio
E quando la sera vien col suo chiar di luna… godo.”
Da notare che ho creato 3 versi che si reggono in piedi da soli e ciò giustifica anche l’esigenza poetica di iniziare ogni verso con la lettera maiuscola, regola attuabile sempre, ma non sempre obbligata.
I versi di cui sopra sono composti da ben 15 sillabe, ovvero da un settenario più un ottonario; quest’ultimo, con l’accento posto sulla settima sillaba. Se dunque leggete i suddetti versi, scoprirete, leggendoli ad alta voce, che si spontaneizza l’accentuazione sull’ultima parola di ogni verso.
Ancora, è da tener conto di un valore aggiunto che è quello della mancanza di punteggiatura, cosa che ho voluto evidenziare, proprio per far notare che l’indiscriminante poetica consente di creare pause anche laddove vi è mancanza di punteggiatura.
Il verso libero, non legato al concetto sillabico, può essere breve, lungo (senza superare le 13 o 15 sillabe) o costituito da una sola parola. Vediamo quest’ultimo
ESEMPIO
“Parla!
Dimmelo pure
Ascolto.
No
Taci
Non sento.”
Che ve ne pare? Questa è una prima breve inizializzazione all’approccio poetico. Prendere coscienza di doversi dedicare allo studio delle metodologie poetiche, crea semplicemente etica, quella che spesso è carente nel mondo dei poeti e pseudo tali.
Nelle altre sotto pagine trovate ulteriori consigli di scrittura poetica.
(il ritmo nella poesia)