amore che vieni amore che vai

AMORE CHE VIENI AMORE CHE VAI

ampre che vieni amore che vai– Una canzone d’amore non è sufficiente scriverla, o cantarla, bisogna dapprima viverla, sentirla nel profondo. I suoi versi devono spuntare su un terreno fertile, da un cuore capace di sentire qualche cosa in più di un semplice approccio d’amore.

Che cosa poi sia l’amore, specialmente ai giorni nostri, nel contesto di una società che fonda i suoi interessi su ben altri illusori traguardi, è difficile dirlo. L’amore è stato relegato in una soffitta polverosa, in uno scantinato dato in uso ai topi, sepolto sotto coltri di altrettante vecchie virtù oramai in disuso.

Non c’è più luogo, dunque, dove si possono coltivare i sentimenti autentici, che renderebbero la vita più accettabile, l’amore più maturo. E’ diventato un giocattolo ma si continua a chiamarlo “amore”, ciò che di fatto si è trasformato in “fobia”, in una irrazionale ansiosa paranoia, peraltro contagiosa, sì da rendere impossibile un rapporto a due.

AMORE CHE VIENI AMORE CHE VAI

La dice lunga Fabrizio De André in questa sua poesia ed offre a un lettore attento spunti di meditazione sul tema dell’amore che, in questo caso io preferisco non definirlo tale, ma un semplice indefinito rapporto di coppia, una relazione che non ha fondamento, né storia… né sentimento.

amore che vieni amore che vaiAMORE CHE VIENI AMORE CHE VAI
Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai.
Un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai.
E tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d’amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai.
Fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai:
Venuto dal sole o da spiagge gelate
perduto in novembre o col vento d’estate
io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai
amore che vieni, amore che vai.
Io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai
amore che vieni, amore che vai.

IL DECLINO DEI BUONI SENTIMENTI

Non sempre è così, perché, anche se questo nostro secolo ha cancellato buona parte dei valori e dei principi, l’animo umano conserva memoria di qualcosa che fa palpitare un cuore e a volte accade che ciò che si crede perduto, riemerge e manifesta l’intento primo di un sentimento che può ancora chiamarsi “amore”.
Nelle mie poesie, nelle mie canzoni, racconto molte storie e a volte mi chiedo: “Perché?”  Sono storie di vita, aneddoti, esperienze dirette di gioia o di dolore, fatti che mi hanno segnato nel profondo, altrimenti mai avrei potuto concepire poesie e testi, sì come li ho scritti.
Ci sono storie controverse, disavventure d’amore che rompono gli equilibri, fatti che accadono quotidianamente e possiamo assistervi, tanto sono noti. Lui e lei stanno insieme, poi d’un tratto la tragedia sconvolge le loro vite, quando ci scappa il morto. Il morto però, è la donna, colei che subisce l’inaudita ferocia dell’uomo nel quale ha creduto, convinta fosse l’amore, mentre ignara, correva incontro alla sua disfatta.

AMORI CHE FINISCONO CON UN “CIAO”

Non sempre è così, perché ci sono storie che finiscono, così, semplicemente, con un ciao, con un addio senza convinzione e, quante lei si sono poi relazionate con un altro lui, senza immaginare che sarebbero cadute in una trappola fatta di violenze, di ricatti, di abusi e di oltraggio.
amore che vieni amore che vaiHo composto una canzone; Non scrivo il testo, né ve la racconto, ma ve la faccio ascoltare. Non ha nulla di simile alla canzone di Fabrizio De André “amore che vieni amore che vai. Il titolo di questa mia è:
COME UN’OMBRA
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Di Gianni Nachira

E' presto detto: Da lavoratore, una volta raggiunta la pensione, sono riuscito a prendere in mano il sacco dove per anni sono state rinchiuse le mie passioni in campo artistico. Non è stato facile, perché l'età e l'impossibilità di farlo a tempo debito hanno parlato chiaro: "NON PUOI". Al ché io ho risposto: "Ma davvero?" Allora mi sono cimentato a fare teatro, a fare musica. FARE, CREARE, senza mollare e nonostante le difficoltà che la vita ancora oggi mi pone ad ostacolo, proseguo imperterrito sfidando il fato che da quasi sessant'anni mi assegna una sorte avversa. In questo mio sito ho messo insieme una parte di me e continuerò a farlo perché rimanga traccia di una storia di vita forse banale, ma comune a molti.

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