le mie canzoni sono poesie

LE MIE CANZONI SONO POESIE

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“Le tue canzoni sono poesie”, un amico mi ha detto. E’ vero, lo ammetto e voglio prima di tutto fare un preambolo.

le mie canzoni sono poesieNascere in un certo modo, in un certo periodo storico italiano, nel subito dopo guerra, mi accorgo che ha apportato valenza e caratteristiche caratteriali di un certo tipo, non paragonabili al discorso esistenziale moderno.

Non è facile vivere quando nel profondo si racchiude un quid di convinzioni sull’etica, di norme morali da applicare, di discernimento in funzione d’intellettualità comportamentale; Ciò fa diverso un individuo, poiché costretto a meditare ogni atto e fatto di vita.

Una costrizione che definisco costruttiva, giacché produce valore aggiunto. Quale poi sia questo “valore aggiunto”, non si può descrivere o rendere comprensibile in una situazione di dichiarata ricchezza; Piuttosto s’intuisce seguendo il percorso di vita temporale, durante il quale il soggetto in questione manifesta, di fatto, la sua indole, le sue attitudini, quei valori che si possono definire “virtù”.

IL MODUS

Come lo fa? Con atti e fatti, abbiamo detto, in questo caso i propri; Cioè con esempi di vita noti a un certo pubblico.

La meditazione suddetta, induce poi a notare le differenze comportamentali delle persone nella società, risaltandone pregi e difetti, valutando il danno che ogni sorta di difetto può causare, nocivo sino a un margine estremo.

Se tutto ciò in un individuo è frutto di educazione ricevuta o di spontaneità sensoriale, non è basale, l’imporrante è invece credere che anche oggi nascano persone che per istinto naturale, aberrano il male e s’impegnano a mantenere alto il senso del valore morale.

LA FORZA DEL LINGUAGGIO

Un primo segnale di mancanza di valori è dato dal modo di parlare di una persona; Se usa un linguaggio “castigato” (pulito), c’è da aspettarsi che costei sia virtuosa; Altresì di fronte a chi parlando devia verso il turpiloquio, possiamo immaginare che di moralità ce ne sia ben poca.

Mi è capitato di trovarmi di fronte a persone capaci d’esprimersi sia nell’uno sia nell’altro modo, manifestando così una sorta di bipolarismo. Una via di mezzo? Forse sì. Si sa, però, che in questo caso un mix di pregi e difetti, non può condurre l’individuo a porsi su un piano differente, meditativo, costruttivo, in cui l’analisi è d’obbligo, nella valutazione di ciò che è bene per l’umanità o almeno per il prossimo con cui condivide tempo, spazio e luogo.

L’ANALISI

A chi, dunque l’onere dell’analisi? Come esprimersi in pubblico senza farsi criticare o zittire dalle dure voci della volgarità, dal gran frastuono che la società moderna offre a suon di mega decibel?

Servirebbe una scuola di etica, un megagalattico ciclo di scuola del pensiero; Ciò è impossibile, oltre che inverosimile.

La gente dabbene si ritrova a dover espandere il concetto di “virtù”, privo di conoscenze filosofiche o d’altra sciente cultura; Insomma, gente sensibile che coscienza spinge a parlare.

In che modo? Beh, utilizzando il linguaggio poetico. In altre parole, sperimentando l’Arte di dire le cose in versi; ecco il modo.

La Poesia, del resto, è un’antichissima forma d’espressione, bene accolta laddove c’è chi di sensibilità se ne intende. Essa è, o almeno era, il fulcro che funge da bilanciere tra le differenti manifestazioni dello scibile umano a proposito della sfera emozionale cui tutti si è soggetti, sia in senso negativo, sia positivo; Che riguardi opposti sentimenti di odio e amore, di guerra e pace, ignavia e solerzia, intolleranza e accoglienza.     

Insomma, bisogna fare i conti con l’innegabile principio del giudizio, inteso come “buon senso”, solo, in grado di accogliere pur senza enfasi, il contenuto solenne di un pensiero espresso in versi, evitando di cadere nella trappola del pregiudizio.

LE MIE CANZONI SONO POESIE

Entro nel mondo della canzone e lo faccio a pieno titolo, poiché conosco diverse centinaia di testi; posso dunque affermare che la canzone è poesia autentica, nel senso che, almeno per contenuti, raggiunge il “vertice” che la pone sullo stesso piano della lirica poetica.

Non tutte le canzoni hanno siffatte caratteristiche, infatti, altre nascono per essere volgari (e la poesia non ammette volgarità); altre sfociano nell’infinito mare mosso tra satira politica, contestazione del sistema sociale, gioco e divertimento. E certe mie canzoni le metto tra queste.

C’è, però, la canzone poetica, in altre parole il verso cantato che assume valore, siccome si colora di infinite schegge di sentimento.

Pubblico qui il video della canzone “INFINITO”. Non sentirete la mia voce, bensì una versione strumentale, nella quale scorre il testo in sincronia con la melodia. Guarda il video, poi dimmi se è vero che le mie canzoni sono poesie.

Come pensate che si possa cantare? Ci sono due aspetti di cui tener conto:

  • La musica
  • La voce

Entrambe importanti, non tanto per il successo cui la canzone potrebbe ambire, quanto per il “pulso” che essa trasmette, se lo trasmette e a chi. Infatti, non tutti, abbiamo detto, apprezzano il valore della poesia. E le mie canzoni sono poesie, adesso sono sempre più certo, visto che il mio piccolo pubblico me lo conferma.

Infinito è una canzone d’amore che lascia aperta la porta dell’immaginazione, attraverso la quale ci si può addentrare in quell’universo che cita, il profondo, intimo dell’amata, nel quale respiro vita e amore diventano un tutt’uno in virtù di un sentimento altrettanto immenso, corrisposto.

 

(le mie canzoni sono poesie)

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Di Gianni Nachira

E' presto detto: Da lavoratore, una volta raggiunta la pensione, sono riuscito a prendere in mano il sacco dove per anni sono state rinchiuse le mie passioni in campo artistico. Non è stato facile, perché l'età e l'impossibilità di farlo a tempo debito hanno parlato chiaro: "NON PUOI". Al ché io ho risposto: "Ma davvero?" Allora mi sono cimentato a fare teatro, a fare musica. FARE, CREARE, senza mollare e nonostante le difficoltà che la vita ancora oggi mi pone ad ostacolo, proseguo imperterrito sfidando il fato che da quasi sessant'anni mi assegna una sorte avversa. In questo mio sito ho messo insieme una parte di me e continuerò a farlo perché rimanga traccia di una storia di vita forse banale, ma comune a molti.

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